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giovedì 12 dicembre 2013

CAPITOLO I - I GRECI E LE COLONIE

Come spesso accade per i popoli che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia della civiltà, anche l’origine dei Greci è avvolta nel mistero.
È certo che nel paese chiamato “ELLADE” dai suoi antichi abitanti e “GRECIA” dai Romani, si stanziò, dopo il 2000 a.C., calando da nord in successive immigrazioni, un popolo indoeuropeo distinto in quattro stirpi: Achei, Dori, Eoli e Ioni.
Le montagne che coprono gran parte del territorio furono forse una delle più importanti ragioni per le quali gli antichi Greci non giunsero mai a formare uno stato unitario.
Viceversa, il carattere molto frastagliato delle coste, i numerosi golfi, i canali e le profonde insenature grazie alle quali il mare si insinua molto addentro nella terraferma,

la molteplicità delle isole che costeggiano la Grecia hanno fatto sì che i suoi abitanti si rivolgessero al mare per le loro comunicazioni; sul mare, infatti, le loro imbarcazioni potevano avventurarsi con la certezza, almeno per gli itinerari brevi, di non incontrare ostacoli e di trovare per ogni evenienza, sicuri approdi; il mare, peraltro, procurò agli Elleni molte di quelle fonti di sostentamento che la natura prevalentemente montuosa non offriva.
La caratteristica essenziale di questo popolo è l’importanza che viene data all’idea del gusto e del bello insieme; caratteristica, questa che si può riscontrare nell’arte e che differenzia i Greci da tutte le civiltà precedenti.
Intorno all’ VIII sec. a.C., l’esigenza di procurare nuovi mercati e cercare nuove terre per soddisfare i bisogni alimentari della popolazione, ma anche la soffocante situazione politica dell’epoca, spinse i Greci a fondare colonie nel Mediterraneo centrale.
Dopo aver raggiunto la Sicilia, dove sorsero importanti colonie quali Messina, Leontini, Siracusa, i Greci si spinsero nel continente fondando Reggio sullo stretto, Taranto sul golfo, poi sulle coste della Lucania Metaponto e Siri, su quelle della Calabria Sibari, Crotone, Scillezio (l’attuale Squillace).
Gli abitanti di queste colonie chiamati “Italioti” dagli antichi scrittori, per distinguerli dagli indigeni “Itali” fondarono a loro volta altre colonie tra cui ricordiamo Paestum, dovuta all’espansione dei Sibariti.
Le colonie italiote, rette per lo più da governi oligarchici, a differenza di quelle sicule dove trionfavano le tirannidi, raggiunsero nel VI secolo a.C., il loro apogeo politico, economico e culturale, divenendo centri di richiamo per filosofi come Senofone e Pitagora e dedicandosi a floridi commerci.
I primi colonizzatori greci dell’ Italia Meridionale furono i cosiddetti Achei. Le più antiche colonie, secondo la tradizione, sarebbero state Metaponto, fondata nel 773 a.C., Siri, Sibari e forse Crotone.
Tra tutte le città della Magna Grecia, Taranto e Sibari furono le prime, verso il VII – VI secolo a.C., a raggiungere grande prosperità e potenza.

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